domenica 1 settembre 2013

Alimentazione: tasto dolente. Parte due. I CARBOIDRATI.

Cavalli e carboidrati. 
Cosa ne pensate? O meglio..ci avete mai pensato? 
Onestamente, quando ho iniziato a informarmi sull'alimentazione equina (di cui comunque so molto poco ancora: il mondo del cavallo non smette mai di avere cosa da insegnare!) non avevo minimamente pensato agli effetti che i carboidrati potrebbero avere sui cavalli; probabilmente, come molti di noi, ero più portata a valutarli pensando alla mia di dieta piuttosto che a quella della mia Fabrizia, ma quando ho scoperto che l'argomento carboidrati è molto dibattuto nel mondo equestre ho pensato che potesse essere interessante parlarne qui sul blog.
A quanto pare è dilagata la moda dei mangimi cosiddetti Lowcarb (dal nome si capisce già tutto) in seguito al riconoscimento del gruppo di patologie denominate ECAD (Equine Carbohydrates-Associated Disorders) nel 2005. Secondo le ricerche circa 3 equini su 10 sono a rischio ECAD (il vostro lo è o potrebbe esserlo? Consiglio di contattare un veterinario per saperne di più!).
Tuttavia non sono considerati un rischio tutti i carboidrati e per spiegarvi meglio mi sono permessa di "rubare" uno schema trovato su internet. 


Adattato da M.Hall
E' stato tuttavia sostenuto da uno studioso di nome Joe Pagan che molti cavalli possono tollerare tranquillamente i carboidrati nella loro dieta e che, anzi, ne abbiano persino bisogno per coprire il fabbisogno energetico giornaliero. 
Questo suo intervento ha frenato il dilagare della moda "Lowcarb" che - pur non sapendone poi molto dell'argomento - si può facilmente indovinare, sarebbe stato un bel problema e avrebbe potuto diventare persino dannoso (come tutte le mode d'altra parte..).

Il problema è stato per fortuna mitigato dalla capacità sorprendente dei cavalli ad adattarsi: gli equini sono stati in grado di adattarsi all'alimentazione IPERCALORICA che viene loro propinata generalmente, il tutto con l'aiuto di un costante movimento e attività fisica.
Cosa succede però ai cavalli che vivono una vita sedentaria e non si muovono abbastanza, ma, nonostante ciò, mangiano come cavalli sportivi e in attività, con un alto apporto di carboidrati?
Chiunque di noi sia mai stato a dieta (e come me dovrebbe rimettercisi!) sa benissimo che i carboidrati non smaltiti si trasformano presto in grasso in eccesso.
Ciò può portare anche ad un sovraccarico dell'apparato digerente in generale e da qui all'ECAD sopracitate. 


Il problema "carb" non è però da dimenticare anche nella corretta gestione degli zoccoli del nostro amico: problema poco considerato o comunque lasciato nel dimenticatoio dalle grandi masse, ma studiato approfonditamente dagli appassionati di barefoot (la tecnica che sostituisce la ferratura, tiene il cavallo sferrato e applica un periodico pareggio del piede per garantirgli, insieme ad una gestione il più naturale possibile, la forma corretta).
Non a caso infatti un'alimentazione poco bilanciata può provocare la laminite, una patologia legata al piede. 
Appena il cavallo dà segni di intolleranza e di conseguenza problemi ai piedi la prima cosa che i pareggiatori e gli esperti consigliano è proprio questa: eliminare cereali, niente erba fresca primaverile (anche l'erba di settembre è sconsigliata in quanto ricominciano le piogge e l'apporto energetico è maggiore!), insomma eliminare tutte le fonti di carboidrati. 
Anche la concentrazione dei cereali in un unico enorme pasto può essere rischioso: sia per i motivi citati precedentemente nell'articolo "Alimentazione: tasto dolente. Parte uno", sia perché creerà un innalzamento dei livelli del glucosio maggiore rispetto a quello provocato dalla stessa quantità di cibo ripartita in numerosi pasti.
E' inoltre attestata da studi scientifici verificabili la coincidenza di problemi alla crescita ossea nei cavalli giovani e nei puledri in generale con un'alimentazione troppo ricca di carboidrati. 


Ringrazio Giuseppe Iardella 



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