venerdì 20 settembre 2013

Il trailer: questo sconosciuto

Eccomi di ritorno dopo qualche giorno turbolento.
Allora, volevo parlare di un problema piuttosto scottante che tra poco coinvolgerà piuttosto da vicino me e la mia cavalla.
Si tratta di una questione irrisolta piuttosto comune, ma che spesso viene messa nel dimenticatoio e risolta in modo rapido e rude. Anche se io non userei la parola "risolta" per quello che spesso si vede in giro, soprattutto nel mondo dei concorsi dove questo scomodo "processo" è necessario.
Sto parlando di caricare/scaricare i cavalli dai van o dai trailer.

Nel mondo dei concorsi è, appunto, qualcosa di quotidiano quasi: ho sempre avuto a che fare con cavalli non particolarmente giovani che, forti di anni di concorsi alle spalle, salivano su van e trailer senza troppi problemi.
Questa volta, con la mia pazza e instabile cavalla, non sarà la stessa cosa.

Ho scelto quindi di affrontare l'argomento partendo da un testo di Buck Brannaman che ho già citato in alcuni articoli.
I ringraziamenti vanno, ovviamente, ancora a Roberta Giovinazzo, mia traduttrice ufficiale ormai. 

"Molte persone considerano il caricare i cavalli in un trailer qualcosa di simile al sottoporsi ad un’operazione a cuore aperto. Sanno di doverlo fare, ma faranno qualunque cosa in loro potere per evitarlo. Questo accade perché non capiscono cosa significhi veramente caricare su un trailer. In realtà è abbastanza semplice, tuttavia: se un cavallo si fa guidare bene, se cammina con te ovunque tu desideri andare, si farà caricare bene. È un atto di fiducia tra due esseri viventi."

Credo sia molto importante partire da questo "atto di fiducia". 
Dopotutto non è l'equitazione tutta un atto di fiducia? Un cavaliere che si fida di un cavallo, un essere di 500 kg capace di ucciderlo senza problemi. Un cavallo, una preda, che piano piano si fida dell'uomo, il miglior (o forse il peggiore) predatore sulla Terra.
Il viaggio in trailer non fa eccezione. 
Se non c'è fiducia tra cavallo e cavaliere si fa prima ad andare a piedi senz'altro.

Vorrei inoltre precisare, che viste le scenate di violenza e rabbia che ogni tanto capitano davanti ad un cavallo che si rifiuta di salire sul trailer I METODI VIOLENTI non rientrano nella MIA idea di soluzione a questo problema.
Quindi via le fruste, abbassare le voce e basta con gli strattoni.
Questo è quello che ritengo sia l'obbiettivo da raggiungere per caricare un cavallo in sicurezza e tranquillità su un mezzo di trasporto.

Seguendo sempre il ragionamento di Buck Brannaman tutto parte dalla conduzione del cavallo.
Facciamo un piccolo test: il cavallo, quando lo portiamo a brucare l'erba alla lunghina, cosa fa? Ci trascina in giro? Pensa solo al cibo e non ci ascolta? O riusciamo a camminare insieme, con calma e controllo?


"Caricare i cavalli non sarebbe un problema se anche guidarli non fosse un problema. Mi piacerebbe avere dieci centesimi per ogni cavallo che vedo che trascina per la lunghina il suo proprietario in giro oppure che vedo venire trascinato. O che gira a destra dopo essere stato fatto girare a sinistra tre volte. Pensereste che la persona in questione sia imbarazzata da morire da queste situazioni, ma non lo è. Io lo sarei. "

Anche io lo sarei. O meglio, lo sono! Spesso diamo poca importanza alla conduzione a mano: portiamo in giro il nostro cavallo in modo approssimativo, senza considerare questo step come qualcosa di fondamentale nel nostro rapporto con il cavallo.
Eppure tutto ciò è alla base dell'azione di caricare il cavallo su un trasporto.
Visto che i cavalli hanno paura di salire sulla pedana tanto quanto tendono a portare in giro i loro cavalieri quando sono in capezza e lunghina credo sia importantissimo rivalutare questo aspetto dell'addestramento del nostro equino.

A questo proposito Buck ci dà un utilissimo suggerimento:

"I problemi che si hanno quando si conduce un cavallo si verificano perché c’è una mancanza di un lavoro di base da terra. Un cavallo che ha imparato a legarsi (emotivamente) ad un umano e a liberare i suoi piedi seguirà la persona con calma e volontà. C’è da dire una cosa, tuttavia: le persone spesso conducono i cavalli stando nella posizione sbagliata; camminano direttamente di fronte al cavallo o stanno dietro, vicino all’anca. Entrambi i punti sono punti ciechi in cui il cavallo non puoi vedervi, quindi non meravigliatevi se vi investirà o vi farà roteare e vi sbatterà per terra. Cercate di stare abbastanza al suo fianco e davanti, in modo che possa vedervi. Dovreste riuscire a girare a destra senza investire il cavallo per poterlo fare."

Pensate che non sia importante/un comportamento diffuso? E invece lo è! Quante volte abbiamo visto ragazzine portare in giro pony o cavalli annoiati trascinadoseli dietro o, peggio, trattandoli come se fossero cagnolini e stando quindi molto indietro rispetto a loro?
Alzi la mano che ha visto scene del genere! O forse è più facile chiedere di farlo a chi NON abbia MAI visto cose simili...


Cosa fare quindi?
Beh, sicuramente io non sono la persona migliore per insegnare come caricare un cavallo su un rimorchio, ma la soluzione è nelle parole di quel grande uomo di cavalli che è Buck Brannaman: cementiamo il rapporto con il nostro quattrogambe, impariamo a costruire la fiducia, impariamo a condurlo in sicurezza e con la tanto ricercata "ferma gentilezza" e tutto il resto - in teoria - verrà da se.


F.


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