Cosa ne pensate? O meglio..ci avete mai pensato?
Onestamente, quando ho iniziato a informarmi sull'alimentazione equina (di cui comunque so molto poco ancora: il mondo del cavallo non smette mai di avere cosa da insegnare!) non avevo minimamente pensato agli effetti che i carboidrati potrebbero avere sui cavalli; probabilmente, come molti di noi, ero più portata a valutarli pensando alla mia di dieta piuttosto che a quella della mia Fabrizia, ma quando ho scoperto che l'argomento carboidrati è molto dibattuto nel mondo equestre ho pensato che potesse essere interessante parlarne qui sul blog.
A quanto pare è dilagata la moda dei mangimi cosiddetti Lowcarb (dal nome si capisce già tutto) in seguito al riconoscimento del gruppo di patologie denominate ECAD (Equine Carbohydrates-Associated Disorders) nel 2005. Secondo le ricerche circa 3 equini su 10 sono a rischio ECAD (il vostro lo è o potrebbe esserlo? Consiglio di contattare un veterinario per saperne di più!).
Tuttavia non sono considerati un rischio tutti i carboidrati e per spiegarvi meglio mi sono permessa di "rubare" uno schema trovato su internet.
Adattato da M.Hall |
Questo suo intervento ha frenato il dilagare della moda "Lowcarb" che - pur non sapendone poi molto dell'argomento - si può facilmente indovinare, sarebbe stato un bel problema e avrebbe potuto diventare persino dannoso (come tutte le mode d'altra parte..).
Il problema è stato per fortuna mitigato dalla capacità sorprendente dei cavalli ad adattarsi: gli equini sono stati in grado di adattarsi all'alimentazione IPERCALORICA che viene loro propinata generalmente, il tutto con l'aiuto di un costante movimento e attività fisica.
Cosa succede però ai cavalli che vivono una vita sedentaria e non si muovono abbastanza, ma, nonostante ciò, mangiano come cavalli sportivi e in attività, con un alto apporto di carboidrati?
Chiunque di noi sia mai stato a dieta (e come me dovrebbe rimettercisi!) sa benissimo che i carboidrati non smaltiti si trasformano presto in grasso in eccesso.
Ciò può portare anche ad un sovraccarico dell'apparato digerente in generale e da qui all'ECAD sopracitate.
Il problema "carb" non è però da dimenticare anche nella corretta gestione degli zoccoli del nostro amico: problema poco considerato o comunque lasciato nel dimenticatoio dalle grandi masse, ma studiato approfonditamente dagli appassionati di barefoot (la tecnica che sostituisce la ferratura, tiene il cavallo sferrato e applica un periodico pareggio del piede per garantirgli, insieme ad una gestione il più naturale possibile, la forma corretta).
Non a caso infatti un'alimentazione poco bilanciata può provocare la laminite, una patologia legata al piede.
Appena il cavallo dà segni di intolleranza e di conseguenza problemi ai piedi la prima cosa che i pareggiatori e gli esperti consigliano è proprio questa: eliminare cereali, niente erba fresca primaverile (anche l'erba di settembre è sconsigliata in quanto ricominciano le piogge e l'apporto energetico è maggiore!), insomma eliminare tutte le fonti di carboidrati.
Anche la concentrazione dei cereali in un unico enorme pasto può essere rischioso: sia per i motivi citati precedentemente nell'articolo "Alimentazione: tasto dolente. Parte uno", sia perché creerà un innalzamento dei livelli del glucosio maggiore rispetto a quello provocato dalla stessa quantità di cibo ripartita in numerosi pasti.
E' inoltre attestata da studi scientifici verificabili la coincidenza di problemi alla crescita ossea nei cavalli giovani e nei puledri in generale con un'alimentazione troppo ricca di carboidrati.
Ringrazio Giuseppe Iardella
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