Dopo numerose partecipazioni a livello nazionale, internazionale e - infine - olimpico (Sara Morganti arriva a un passo dal podio olimpico a Londra nel 2012) l'azzurra si classifica al terzo posto in sella alla sua Royal Delight ai campionati europei di paradressage che si sono svolti in questi giorni in Danimarca parallelamente alle competizioni di salto ostacoli e dressage.
Una carriera costellata di successi quindi. Ma la vita di Sara appare molto diversa dalla sua vittoriosa carriera.
Affetta da sclerosi multipla dall'età di 19 anni e con un futuro di sogni infranti Sara è stata in grado di aggrapparsi nuovamente alla vita proprio grazie alla magia dei cavalli e dell'equitazione: ex saltatrice dopo essersi ammalata ha iniziato a dedicarsi esclusivamente alla disciplina del dressage (in questo caso "para dressage") collezionando, uno dopo l'altro, i successi già citati.
La dolcezza e la forza dei cavalli hanno donato a Sara la voglia di farcela e di mettersi in gioco ancora, convincendola che la corsa non era affatto finita, anzi, che il meglio doveva ancora venire: e così è stato.
La sua carriera sportiva, nonostante sia contornata dal dolore di una malattia feroce e difficile da domare, è sfavillante e si arricchisce oggi del fantastico successo europeo a Herning nella categoria riservata al Grado 1A.
Sara, sul suo sito, dedica una pagina alla sua neo campionessa europea raccontando la storia dell'incontro e del lavoro con Royal Delight. Scrive:
Era una puledra di 5 anni appena domata e me ne avevano parlato come di una cavalla speciale che poteva forse essere adatta a me.
Non volevo neanche andare a vederla, perché non era esattamente il momento giusto di prendermi carico di un altro cavallo (visto che ne avevo già due al prato da mantenere).
Purtroppo e per fortuna mi sono lasciata convincere ad andare in Germania "almeno" a vederla e sono rimasta "fregata": era Lei, era quella giusta.
Sapevo che era appena stata domata, ma non avevo in realtà del tutto capito quanto fosse acerba! Non riusciva a mantenere il galoppo neanche alla corda, figuriamoci da sella.
D'altra parte per un cavallo con le qualità che ha lei già ben addestrato, non avrei mai trovato le risorse economiche.
Ho deciso di rischiare, di fare una scommessa, di provare a mettere io il lavoro e vedere quello che succedeva.
La cavalla ha iniziato a lavorare seriamente solo alla fine del 2010, ovvero quando stava per entrare nei sei anni!!!
Il lavoro ha dato risultati altalenanti a causa di improvvisi e frequenti cali di forma dovuti ai suoi problemi gastrici e a qualche piccolo incidente, ma ora posso veramente dire di iniziare a coglierne i frutti!!!!!
Una frase in particolare mi ha colpita: Ho deciso di rischiare, di fare una scommessa, di provare a mettere io il lavoro e vedere quello che succedeva.
Questo è lo spirito dell'equitazione, questa è la passione che serve nella vita per avere la marcia in più che ha avuto Sara. La voglia di scommettere fino in fondo su di noi, sui nostri cavalli, anche al di là dei limiti immaginati.
E' proprio il caso di dire che Sara ha sicuramente conquistato molte medaglie, ultima ma non per importanza quella di questi Europei, ma si è meritata l'oro nella vita: per la grinta, per la passione e per il coraggio!
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